venerdì 25 novembre 2016

Di privacy e agenzie immobiliari

Oggi vi racconto i simpatici risvolti dell'affittare una casa da queste parti. Sono simpatici, proprio simpaticissimi, all'incirca quanto un secchio d'acqua gelata nella schiena in pieno inverno.

Era il Gennaio del 2015 e noi, dopo una estenuante ricerca, eravamo riusciti a trovare una casa qui nel Paesino nel Bush. Non che fosse una reggia, ma insomma, non aveva amianto nei muri, niente buchi nel tetto, niente topi e così via (per leggere come abbiamo trovato la casa, clicca QUI).
Ci siamo affrettati a firmare il contratto, senza immaginare cosa sarebbe successo dopo.

Nella mia esperienza di affitti in Italia, la storia funzionava pressapoco così: vai in un'agenzia immobiliare, vedi delle case, scegli quella che fa per te, firmi il contratto, FINE. A quel punto la casa che hai affittato è la tua casa, l'agente immobiliare sparisce di scena e a te resta solo da pagare l'affitto mensilmente al proprietario. In casa puoi fare quello che ti pare, certo, non puoi buttare giù un muro o cambiare il forno senza avvisare il proprietario, ma per cose piccole tipo attaccare un quadro non c'è nessun problema. 

Qui è completamente diverso. Quando firmi il contratto, implicitamente firmi anche un contratto nuziale con l'agenzia immobiliare. Loro saranno con te, nel bene e nel male, fino al termine del tuo contratto di affitto. Ci saranno SEMPRE. E non parlo di quando ne hai bisogno, ma SEMPRE. 

Comincia tutto con dei fogli "di descrizione", che ti vengono consegnati insieme al contratto. L'agente immobiliare ti dice che devi controllare ogni singola voce e poi fargli sapere per iscritto se c'è qualcosa di diverso o di sbagliato.
La descrizione riguarda ogni singola caratteristica nell'appartamento (che per fortuna abbiamo affittato VUOTO). Ora mi direte, cosa c'è da descrivere in un appartamento vuoto? E' una cosa di questo tipo:
Salotto, muro ovest: bianco, con una piccola crepa nell'angolo in alto a destra. Poco più sotto c'è un segno grigio. Un po' più in là un segno nero di un cm circa. Nell'angolo in basso a sinistra c'è un piccolo buco di 0.5 cm di diametro. 
E così via. Molte delle voci non le avevamo affatto notate finchè non le abbiamo lette ed alcune di esse, pur sapendo l'esatta locazione, non siamo riusciti ad individuarle, viste le esigue dimensioni.
Ora, questo avrebbe dovuto farci pensare, ma noi, anime ingenue, non ci siamo resi conto. 

Non ci siamo resi conto che il foglio con le descrizioni era per fare un confronto tra la casa come ci veniva consegnata e la casa come sarebbe stata dopo.

Cara agenzia ti scrivo
Avevo già raccontato che qui, per fare ogni più piccola cosa, occorre andare in agenzia.
Vuoi mettere un chiodo nel muro? vai in agenzia, compili un modulo per chiedere il permesso del padrone di casa e in soli 15 giorni hai la risposta.
Vorresti tenere un animale domestico? idem come sopra. 
Hai la doccia otturata? vai in agenzia, compili l'apposito modulo, e l'agente vaglierà se sia il caso di chiamare un idraulico. 
E così via.

Ora, lettore, immagina la scena. E' un venerdì sera e torni a casa dal lavoro stravolto. La settimana è stata davvero pesante e intensa e per te non è ancora finita, perchè lavori anche nel weekend. Apri la porta di casa, tutto quello che vuoi è mangiare un boccone, infilarti sotto alla doccia e rilassarti dieci minuti. La porta si apre, entri in salotto e
BIIIIIIIIIIIIP!
Non riesci a capire cosa sia stato quel bip così forte e fastidioso che trapana le orecchie. Comunque sia, ora puoi farti la doc...
BIIIIIIIIIIIIP!
Ti guardi intorno, infine realizzi che proviene dall'allarme antincendio, che qui è obbligatorio in tutte le case. Non hai idea di quale sia il problema e in ogni caso per poter fare qualunque cosa devi chiedere in agenzia. Peccato che siano le 17.30, e l'agenzia chiuda alle 17. E resti chiusa tutto il weekend. 
Ti resta solo Google. Da una rapida ricerca sembra che ci sia la batteria scarica. Ci sono le istruzioni per cambiarla, ma non quelle per il modello che hai tu. 
Alla notte quasi non chiudi occhio per quel benedetto allarme che suona ogni 40 secondi e la mattina dopo ti alzi alle 4 come al solito. Otto ore al lavoro, un'altra notte in bianco e lo stesso domenica. Lunedì mattina non lavori e alle 8.30, ora di apertura dell'agenzia, ti presenti all'agente immobiliare. Non dormi da tre notti e sei sull'orlo dell'esaurimento.
Miss Raggio di Sole ti guarda. Cosa vuoi, ti chiede. Le spieghi il problema. 
- Bisognerà cambiare la batteria - dice lei.
- Lo so. Come si fa? - chiedi tu.
Lei non lo sa. Non solo: è scocciata che tu lo chieda e si capisce benissimo. 
Mantieni la voce ferma, e le spieghi che non ne potete proprio più. Se lei non sa come si cambia, potrebbe almeno dirti chi potrebbe aiutarti? sei autorizzata a chiamare un elettricista? 
Raggio di Sole ti squadra, glaciale, con i suoi occhi azzurri. E' un tuo problema, ti risponde. 
Tu sei esausta e delusa. Con la voce leggermente più alta di prima, ma assolutamente senza urlare, le dici che in casa non ci sono istruzioni per quell'aggeggio e le chiedi dove le puoi trovare.
A questo punto è chiaro che sei la peggiore disgrazia che poteva capitarle. Un'Italiana con questo accento buffo e questi capelli scuri. Raggio di Sole ti guarda come se volesse schiacciarti con la scarpa. Apre un cassetto, e senza dire una parola ti allunga due fogli dove, finalmente, scopri come risolvere il problema. 
Da allora, ogni volta che ti presenti in agenzia, assisti alla seguente scenetta:
Tu entri, Raggio di Sole ti lancia un'occhiata. Ti riconosce. Inarca le sopracciglia. Alza gli occhi al cielo, del tipo "O mio Dio, ecco l'Italiana pazza". Fa un sospirone, come per riprendersi. Infine ti guarda come se volesse spiaccicarti e dice:
- Sì? Cosa succede?

Il Grande Fratello
In ogni caso, l'aspetto sicuramente meno piacevole di questa forzata relazione sono le ispezioni che avvengono ogni tre mesi ( più altre random). 
Torni a casa dal lavoro, trovi una lettera dall'agenzia immobiliare.
Il succo della missiva è sempre uguale: ispezione tra due settimane, il giorno X, tra le 12 e le 17. Se non sei in casa pazienza, entriamo con le nostre chiavi. 
Il giorno in questione arrivano quando meno te lo aspetti, di solito quando stai cucinando e hai pentole sporche ovunque, oppure quando sei appena tornata dalla spesa e ci sono borsine di plastica sparse per tutto il soggiorno.
Miss Sorriso bussa alla porta come se volesse buttarla giù. Corri ad aprire. 
Lei entra e la casa le fa già schifo, lo capisci dal suo sguardo. Comincia a fare foto. Di ogni singola stanza. Anche del letto che oggi non sei riuscita a fare. Anche della stanza dove tieni la pila di biancheria da stirare. Apre ogni porta, senza chiedere alcun permesso. 
- Questa lampadina è da cambiare - ti dice - questa tendina ha un buco. 
Significa che occorre cambiare queste due cose prima della prossima ispezione. Poi dice che ha finito e va via.

Recentemente siamo stati a fare un viaggio e al nostro ritorno l'erba nel giardino sul retro era molto alta. Abbiamo chiamato il signore che ce la taglia, ma un po' è piovuto, un po' lui era occupato, alla fine è venuto circa 10 giorni dopo la nostra telefonata. 
Un giorno, circa una settimana dopo il taglio dell'erba, torno a casa dal lavoro e trovo una lettera dell'agenzia.
Ci informano che hanno notato che l'erba è alta. Ci fanno sapere che la dobbiamo tagliare. 
Non c'è stata nessuna ispezione, se "hanno notato" che l'erba è alta significa che sono venuti qui a vedere ( e l'hanno fatto giorni fa).
Poi arriva la lettera dell'ispezione. 
Miss Sorriso arriva il giorno prestabilito, guarda il prato tagliato e se ne va col solito bottino di foto di letti sfatti, moquette polverosa e biancheria da stirare. 
Oggi è arrivata una lettera: ci fanno notare che dobbiamo bagnare il prato anteriore e posteriore e strappare le erbacce nell'aiuola davanti a casa. 


A volte mi viene da pensare che la pazienza e la calma siano tutto, nella vita. Non ti arrabbiare, non sentirti controllata stile Orwell. 
Rilassati, rilassati. Conta fino a dieci. Fino a venti. Fino a cinquanta milioni. 
Un giorno forse, riusciremo ad avere una casa nostra, dove fare quello che ci pare.
Per arrabbiarsi poi, c'è sempre tempo :)

martedì 22 novembre 2016

L'Italia e gli Italiani

Trovo che sia estremamente interessante scoprire come il nostro paese venga visto all'estero, specie da parte di chi non c'è mai stato e lo conosce solo attraverso i mezzi di comunicazione o il sentito dire.
Qualche tempo fa avevo pubblicato in questo articolo una serie di domande sull'Italia che mi ero sentita rivolgere quando abitavo in Medio Oriente.
Ora vi propongo un'altra carrellata di peculiarità che ho notato qui dove vivo.

Pelle scura e capo coperto
Alcune persone identificano gli Italiani che vivono oggi in Italia con gli immigrati italiani che sono arrivati qui nel dopoguerra. 
Ad esempio, molte persone sono convinte che in Italia le famiglie di 12 figli siano ancora normali e restano sconvolte quando dico di essere figlia unica. 
In molti mi hanno anche chiesto perchè le donne italiane girino col capo coperto. All'inizio ho pensato che stessero confondendo l'Italia con qualche paese islamico, poi mi hanno spiegato che nel dopoguerra, nelle famiglie immigrate qui dal sud Italia si potevano notare le donne col capo coperto, specie quelle anziane.. e parecchie persone pensano che questo sia un tratto distintivo del paese.

Per qualche strano motivo c'è anche l'idea che gli Italiani abbiano la pelle scura e caratteristiche proprie di altri paesi.
Ad esempio, almeno quattro o cinque persone che non avevano mai parlato con mio marito e che credevano che lui fosse Italiano come me, mi hanno detto con stupore che non sapevano che ci fossero Italiani con i capelli biondi e gli occhi azzurri (!!) come se queste caratteristiche fisiche fossero proprie solo dei popoli anglosassoni.

L'Italiano, questo sconosciuto
Alcune persone sono completamente spiazzate dal fatto che in Italia ci siano i dialetti, al punto che credono che ogni zona del nostro paese abbia la sua lingua, senza immaginare che noi abbiamo sì i dialetti, ma anche l'Italiano, la lingua ufficiale.

Conversazione con una collega che ha sposato un discendente di immigrati italiani:
Lei: come si dice "pumpkin" nella tua lingua?
Io: zucca.
Lei: mia suocera diceva "cucuzza".
Io:  sì, è un terminale dialettale. In italiano però si dice zucca.
Lei: eh, ma magari dite zucca su al nord, perchè quello è il vostro dialetto... la lingua cambia da nord a sud nel tuo paese, no?

Arte e dintorni
- Sai, sono stata in Italia, vent'anni fa. Siamo stati a Roma e a Firenze. E' stato molto bello. Firenze mi è piaciuta in modo particolare perchè ci sono tante statue, mentre a Roma ce ne sono pochissime.
- Come sarebbe a dire che avete ancora le chiese costruite nel medioevo? perchè non le avete buttate giù per sostituirle con qualcosa di più nuovo? è perchè non ci sono soldi?
- Ho visto un programma in televisione sulla Gioconda. Non capisco cosa ci sia di bello in quel quadro. E' piccolissimo!

Le bellezze della Toscana
Lui: Ah, sei Italiana! sono stato in Italia, una volta, è stato bellissimo.
Io: Ah, ne sono contenta! dove sei stato?
Lui: In Toscana. Bellissima regione, la conosci?
Io: sì, la conosco molto bene. Cosa'hai visto di bello, in Toscana?
Lui: le pecore. Splendide, davvero animali bellissimi.
Io:...........ehm........ sì, immagino di sì.. e poi?
Lui: No, nient'altro. Cos'altro c'è? 

Per chi ora si fosse profondamente indignato e pensa che il mio articolo esprima razzismo e intolleranza, tranquilli, sappiate che sto solo raccontando la mia esperienza e sono sicura che l'Australia è piena di persone intelligenti e colte che non hanno problemi a capire perchè ci teniamo stretto il nostro patrimonio artistico e conoscono la Toscana come le proprie tasche. 
Alla prossima.

venerdì 11 novembre 2016

F for food

Oggi parliamo di cibo!
I piatti più comuni, gli alimenti che non si trovano nemmeno a pagarli oro e quelli che mi fanno impressione solo a sentirne parlare. 

Ovviamente, come al solito, io racconto le cose dal mio punto di vista, quello di un'Italiana che vive nel Paesino nel Bush. Abbiamo tutti gusti diversi, quindi sicuramente i cibi che a me non piacciono avranno infiniti estimatori e viceversa, cibi che io adoro saranno odiati da molti. 
Il punto è che non voglio offendere nessuno: quindi, lettore, non venirmi a scrivere commenti tipo: "Il cibo X è buonissimo, non capisci niente". primo, perchè il tuo post è offensivo. Secondo, perchè io riporto solo il mio parere, non una realtà universale. 
Infine, se scrivo che il cibo Y qui è introvabile, intendo proprio qui, nel Paesino nel Bush, 300 km da Perth, meno di quattromila abitanti. Per favore, evita quindi cose tipo: "Non è vero, qui a Melbourne si trova!". Non parlo a nome di tutta l'Australia, e non ho difficoltà a credere che in una città di quasi cinque milioni di abitanti la scelta sia (ovviamente) più varia!

Cominciamo con gli alimenti più difficili da trovare, quelli per cui spenderei volentieri qualche dollaro in più solo per poterli avere saltuariamente nel frigorifero.

Carciofi
I carciofi qui non ci sono. Non li coltivano e non li mangiano. Scenetta di qualche tempo fa:

Collega: Come festeggiavi la Pasqua, in Italia?
Io: di solito andavo a pranzo dalla nonna.
Collega: e cosa ti cucinava?
Io: agnello con i carciofi.
Collega: oddio, i CARCIOFI??? ma li mangiate davvero?
Cioè, collega, stiamo parlando di CARCIOFI, non di teste di lucertola impanate e fritte. Carciofi, normali, buonissimi carciofi.
No, non gliel'ho detto. Ma l'ho pensato.

I miei colleghi hanno anche una spiccata antipatia per limoni e melanzane, due prodotti che, secondo loro "occorre cucinare troppo a lungo per rendere appetibili". Mah.

Pecorino e stracchino
I prodotti caseari che si trovano qui sono pochissimi, prevalentemente cheddar e feta, più alcuni formaggi italiani prodotti qui (simil-Parmigiano, ricotta, mozzarella). Il formaggio fatto col latte di pecora è assente dai supermercati, e personalmente sono riuscita a trovarlo solo in un minuscolo caseificio a conduzione familiare a 200 km da qui, l'unico dello stato a produrlo. Costa 87 dollari al chilo e viene venduto in frammenti da 100 - 200 g già confezionati sottovuoto.
Lo stracchino invece non c'è proprio. Nemmeno in Medio Oriente lo trovavo, e per me che sono genovese e ho la focaccia col formaggio nel sangue e nel cuore, questo è un problema. Ma è questione di tempo, ora devo solo reperire del caglio e poi me lo faccio da sola.

Tacchino
La fetta di petto di tacchino in tegame è uno dei miei comfort foods. Qui il tacchino non c'è, o meglio, non si trova fresco in macelleria da affettare, come in Italia. A Dicembre ha fatto la sua apparizione al supermercato l'animale intero e congelato e ne ho acquistato uno per Natale. In seguito mio marito me l'ha chiesto di nuovo, ma il tacchino è un articolo solo natalizio.
Ora che siamo a Novembre e mi sto preparando, come da cinque anni a questa parte, a celebrare il Thanksgiving, sono alla frenetica ricerca di uno di questi animali.
Bene, in Western Australia non ci sono allevamenti di tacchini. I macellai non sanno dove procurarmelo. Il supermercato forse, FORSE, inizierà ad avere tacchini congelati dal 20 di Novembre, quindi proprio pochissimi giorni prima del Ringraziamento. Credo che mi convenga fare un salto a Perth, per vedere se riesco a reperirne uno.

Lievito di birra fresco
Niente lievito in cubetti da tenere in frigo, da queste parti. Nemmeno quando abitavo in Medio Oriente lo trovavo. Sarà un prodotto solo italiano? qui si trova solo il lievito di birra secco (non istantaneo) in bustine. Sorvolo sulla faccia che fa la gente quando racconto che la pasta della pizza me la faccio in casa, perchè è un'altra storia.. (ma forse spiega perchè non si trova il lievito fresco).

Pesce fresco
Il pesce, qui nel Paesino nel Bush, è disponibile in sole due forme: fritto con le patatine, untissimo e di pessimo sapore, da acquistare dal vecchietto che gira col furgoncino, oppure impanato e congelato al supermercato, pronto da friggere con le patatine. Nient'altro. Il mercato del pesce più vicino dista 230 km.

I cibi che proprio non posso vedere (o sentirne il nome!)

Immagine presa da internet
Vegemite
La Vegemite divide il mondo in due categorie: quelli che la amano e quelli che la odiano.
Se non l'avete mai sentita, è un prodotto tipicamente australiano, un estratto di lievito che si spalma sul pane. 
Se non l'avete mai assaggiata forse potreste fare lo stesso errore che ho fatto io: ha lo stesso colore della Nutella, per cui inconsciamente mi aspettavo una cosa dolce. Ecco, è salatissima. Qui pane, margarina e Vegemite è un must, una merenda per i bambini e il pasto serale di molte persone.

Margarina di canola
In questa parte di Australia, il grasso più utilizzato è la margarina. Tralascio i discorsi su quanto poco salutari siano i grassi saturi. La margarina si ottiene dalla canola, ovvero dalla colza geneticamente modificata.  I campi di canola in primavera si ricoprono di fiori gialli dall'odore piuttosto intenso. "Canola stinks", dice la gente, qui. Personalmente trovo che non siano solo i fiori a puzzare, ma anche il prodotto finito. Non riesco a capire come possano mangiarlo. Yuck.

Impanato e fritto
Come dicevo prima, qui il pesce si trova solo impanato e fritto. Fish and chips è uno dei piatti importati dall'Inghilterra e viene gustato insieme alle fette di ananas impanate e fritte, una cosa di cui mi disgusta solo il pensiero.
Ma non è tutto: mi hanno raccontato di posti dove si possono acquistare le barrette di Mars, anche loro impanate e fritte.

Apricot chicken
Pollo cotto nel succo di albicocca e poi coperto con una specie di densa salsa di cipolle. Non ho commenti ulteriori da fare.

Sago, immagine presa da internet
Sago
E' uno dei dessert old-fashioned che è possibile trovare da queste parti. Viene fatto con l'amido ricavato da una palma. Se volete sapere come si presenta, visualizzate nella vostra mente le uova di rospo, immerse in quella roba gelatinosa che le contiene. Fatto? Ecco, così. Giallastro e aromatizzato al limone (è l'unico sapore che si avverte).

Quello maculato
Come in tutto il resto del mondo, da queste parti ci sono poi una serie di cibi normalissimi ma con un nome assurdo. Recentemente ad una cena mi hanno servito lo "spotted dick", che nonostante il nome improbabile è solo una specie di muffin alla frutta.

Un appunto finale: volevo inserire una categoria di cibi australiani che apprezzo, ma ho avuto problemi a scriverla. Mi piace la cucina tipica di molti paesi, ma in effetti l'Australia non ha una cucina "sua", a meno di non parlare del canguro arrosto o di altri piatti a base di animali nativi. Tutto il resto ha viaggiato insieme ai coloni che sono partiti dall'Europa o dall'Asia per stabilirsi nel Continente Nuovissimo. Ecco dunque che ritroviamo una buona parte di cibi inglesi ed irlandesi, più alcune specialità italiane e piatti del sud-est asiatico.
Per quanto riguarda i cibi di tradizione britannica, onestamente non ne vado matta. Certo, capita che per mancanza di tempo si mangi una beef pie per pranzo, o un piatto di fish and chips o di stew in una roadhouse, ma non sono cibi di cui mi nutrirei volentieri tutti i giorni. Ogni tanto va bene, ma solo sporadicamente. Anche la tanto decantata pavlova, una meringa coperta di panna e frutta, pur essendo buona non la giudicherei certo un dolce eccezionale.

E questo per ora è tutto, sul cibo. Alla prossima!

lunedì 7 novembre 2016

Quando lavavano i muri col DDT

Dopo mesi di freddo e gelo, anche qui in Western Australia è arrivata la primavera, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto. Sono finalmente riuscita a togliermi il giaccone in piumino d'oca, ho smesso di uscire di casa abbracciata alla borsa dell'acqua calda (il riscaldamento della mia macchina non è un granchè, per usare un eufemismo) e sono ben tre settimane che non trovo il parabrezza ghiacciato quando esco alle 5 del mattino per andare al lavoro.
La temperatura è timidamente salita, con gran gioia delle nostre tasche abbiamo iniziato a non avere più bisogno del riscaldamento e, udite udite, due giorni fa ho addirittura indossato una maglietta a maniche corte. 
Naturalmente ogni medaglia ha il suo rovescio e qui nel bush australiano questo è costituito dal risveglio della fauna dopo la pausa invernale. 

O lettore a cui fanno schifo gli insetti, la parte da leggere per te finisce qui. Chiudi la pagina e dirigiti verso siti di cucina, di giardinaggio o di quelli che sono i tuoi hobby e interessi. 

Per gli stomaci forti che invece hanno deciso di continuare, dico subito che la temperatura più alta ha favorito un'incredibile proliferazione degli insetti, e quando dico "incredibile" fidatevi, non avete idea di cosa sia, in Italia questa situazione non esiste. O meglio, forse esisteva un tempo, tipo nel dopoguerra quando, secondo i racconti di mia nonna, si lavavano i muri interni delle case col DDT per limitare la quantità di insetti. 

Image from abc.net.au
Mercoledì  verso le 14 sono tornata a casa dal lavoro e ho iniziato a preparare il pranzo, in questo caso peperoni ripieni di carne e riso. Come metto la carne a cuocere, vedo fuori dalla finestra della cucina - chiusa e dotata di zanzariera intatta, come tutte le finestre della casa - una quantità incredibile di mosconi, vorrei dire una nuvola ma il termine non rende. 
Ora, come ho già scritto in passato, in casa mia gli insetti entrano in gran quantità all'improvviso e in modo misterioso, immagino dalle prese d'aria sul soffitto di ogni stanza. 
All'improvviso, mentre la carne cuoce, nella stanza si materializzano tipo venti mosconi. A me gli insetti piacciono, i mosconi non mi fanno nessuna impressione, per cui mi limito a mettere un coperchio alla pentola e a continuare poi le mie faccende. 
Ad un tratto mi rendo conto che il bzzz bzzz nella stanza sta diventando davvero insopportabile. Sopra alla mia testa volteggiano  decine e decine di insetti. 

Finisco di cucinare, metto il pranzo in forno e vado al supermercato per cercare qualcosa che mi liberi dai mosconi. Il punto vendita ha un nutrito settore dedicato al "pest control", per cui mi avvicino ed inizio ad esaminare i vari prodotti. Sono tutti insetticidi, e la cosa non mi entusiasma: oltre ad essere contraria all'uso di queste sostanze dentro casa, molti dei veleni utilizzati sono tossici per i gatti e per i nostri due micetti in particolare, visto che si arrampicano ovunque e leccano qualunque cosa. Dopo dieci minuti sono molto scoraggiata. Alcuni prodotti riportano chiaramente sull'etichetta che non devono essere utilizzati in presenza di animali domestici, altre marche non danno nessuna informazione a riguardo.  Non voglio comprare nulla che sia potenzialmente tossico, per cui torno a casa a mani vuote. 
Più tardi rincasa mio marito, ceniamo in mezzo al bzzz bzzz insistente, poi lavo tutti i piatti e li lascio ad asciugare sopra ad un canovaccio, come al solito.

Il mattino dopo mi alzo alle 4 come al solito per andare al lavoro e prendo una tazza pulita dal canovaccio, per farmi un caffè.
La guardo di striscio, e mi rendo conto che non è pulita: dentro c'è qualcosa di bianco. Che strano, penso, eppure l'ho lavata ieri sera.. poi mi rendo conto che le cose bianche dentro alla tazza si muovono. Sono larve di mosca.
Il canovaccio (pulito) è pieno di larve. Sotto alle stoviglie che ho messo ad asciugare si sono rifugiati una decina di mosconi, alcuni vivi, altri già morti, e qualcuno ha evidentemente rilasciato le larve.
Ci sono larve anche nelle ciotole dei gatti. E sul tavolo da pranzo. Intorno, decine e decine di mosconi morti o agonizzanti.

Quando torno dal lavoro, ancora prima di entrare in casa, la prima cosa che noto sono una decina di mosconi che camminano su uno dei vetri della finestra della sala. 
Vado dal ferramenta, espongo il problema. L'uomo mi guarda perplesso. Forse ci vuole la carta moschicida, dice. Ma lui non ce l'ha. Mi suggerisce un negozio dove potrebbero venderla. Mi precipito, la compro, ma sembra complicata da usare, oltre al fatto che i gatti non la ignorerebbero di certo. Con le immagini dei micetti strozzati dalla carta moschicida che ballano sul mio schermo mentale, mi viene l'ideona: l'aspirapolvere!
Inizio con una finestra, poi passo alla successiva, quando ho finito le finestre rifaccio il giro, e così via finchè non sento più ronzare. Infine guardo l'aspirapolvere: il serbatoio, vuoto all'inizio, è pieno per metà. Non oso pensare a quante mosche ho catturato. Il peggio è che dopo dieci minuti ce ne sono di nuovo una decina che mi ronzano sulla testa. 

Torno dal ferramenta, compro della zanzariera da mettere sulle prese d'aria della cucina. Poi mi rendo conto che la devo mettere su tutte le prese (una nei quattro angoli di ogni stanza, più due supplementari in cucina e in bagno) e che la devo fissare senza rovinare l'intonaco (che casca a pezzi per conto proprio), altrimenti le arpie che visitano la nostra casa ogni tre mesi, vestite da agenti immobiliari, con la scusa di fare "l'ispezione", ci faranno pagare l'intonaco come nuovo, sostenendo che lo scrostamento è per colpa nostra.
Mio marito ha qualche dubbio sulla copertura delle prese d'aria, e di comune accordo decidiamo di comprare una lampada blu di quelle che fulminano gli insetti.
Andiamo da Bunnings, una specie di Castorama australiano ed compriamo un dispositivo che, invece di elettrizzare gli insetti, li affoga dentro un apposito scomparto pieno d'acqua.
Torniamo a casa, accendiamo la lampada: i mosconi la gradiscono molto e ci si affollano intorno, ma al termine della serata le mosche catturate sono solo due e le superstiti hanno rilasciato chili di larve in giro.

Infine, provvidenzialmente, ieri sera la temperatura è scesa di botto di quindici gradi e gli insetti sono morti di colpo. 
Ora sono qui, col maglione di pile, ma senza creature che mi svolazzano sulla testa. Si cercano urgentemente soluzioni alternative per quando la temperatura salirà di nuovo, possibilmente senza DDT.