domenica 5 febbraio 2012

Ma era bella, bella davvero


Dal vetro della finestra vedo solo una striscia di deserto con le palme, e più lontano la strada, con alcune costruzioni basse e chiare.
Oltre al rombo delle macchine, il rumore predominante è il sibilo del vento: un suono continuo, accompagnato da nuvole di sabbia.
Sono qui da poco più di due settimane soltanto, e ancora ho problemi ad abituarmi all’appartamento.
Quando ero bambina, mia madre mi cantava un’allegra canzoncina a proposito di una casa senza tetto e senza cucina, ma in realtà bellissima.
Il mio appartamento nel deserto è così, privo di tante cose, come i tavoli e le sedie, ma per me stupendo, nonostante tutti i difetti. Tra questi annovero la muffa in bagno e un’infestazione di scarafaggi enormi.
Oltre a questo, la casa mi propone ogni giorno interessanti quiz e svariati giochini, per tenere in allenamento il mio cervello in mancanza della Settimana Enigmistica. Eccone uno che ho affrontato in questi giorni:

Devi lavare i panni, e non hai la lavatrice. Come tutti sanno, per lavare degli indumenti occorre prima di tutto la luce: devi vedere quello che stai lavando. Un altro ingrediente essenziale è l’acqua calda.
In casa ci sono due bagni, A e B.
A ha l’acqua calda, ma non c’è luce e il lavandino è tappato.
B ha la luce e il lavandino funzionante, ma non c’è acqua. O meglio, l’acqua ci sarebbe, ma occorre tenerla chiusa (ogni bagno ha la sua valvola) perchè altrimenti tramite un tubo rotto la casa si allaga.
In fin dei conti non è difficilissimo, e la soluzione l’ho trovata in poco tempo, mettendo nel bagno B un secchio in corrispondenza del tubo rotto, così da poter lavare i panni senza allagare l’appartamento.
Come dire: per oggi ce l’ho fatta. Cosa mi proporrà la casa, domani?





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