martedì 17 ottobre 2017

Di pensieri sparsi e nostalgia

21 Novembre 2006, ore 11

L'aula è gremita, il tailleur è stretto, ho l'impressione che contenga a stento i battiti del mio cuore. Ansia. Ora tocca a me. La commissione ha tra le mani una copia della mia tesi - rilegata e con la copertina rossa - e se la passano l'un l'altro, mentre parlo. 
Poi la professoressa Martelli di Farmacologia si alza e mi dice:
- La sua tesi rasenta l'eccellenza. 
Mi rilasso di colpo. Poi il presidente dice "110/110 e lode" e mi sento leggerissima, quasi mi sembra di volare.
Me la ricordo così la mia laurea, quasi undici anni fa.

13 Ottobre 2017, ore 22

Sto tornando a casa dal lavoro e sono esausta. Chissà perchè mi è venuto in mente il giorno della laurea, con tutto quello a cui dovrei pensare. Il trasloco, sì. E tutto il resto, le utenze, il cambio di contea dei gatti, tutta la burocrazia. E il dover salutare tutte le persone che conosco qui. Certo, 300 km non sono una distanza enorme, ma quanti verranno davvero a trovarci? e poi il dovermi licenziare dall'attuale lavoro, iniziare il lavoro nuovo, in un posto nuovo, con persone sconosciute. E poi la parte più difficile, per me che sono vagamente sociopatica: conoscere nuove persone, creare nuovi legami.

Torcina, la mia macchina ventitreenne, si arrampica sulle colline, nel buio della notte. Leggera e silenziosa come i miei pensieri.
Ho detto silenziosa? no, in effetti c'è un rumore strano. E del fumo che esce dal cofano. Mmm. E la temperatura è schizzata oltre il limite massimo della scala. Meglio accostare.
Accosto, prendo il telefono. Per fortuna c'è campo. Parlo in fretta, nel buio, con dieci miliardi di stelle che scintillano sopra la mia testa.
Due giorni dopo la macchina è dal meccanico. 
- Head gaskets blown - è la diagnosi e no, non so nulla di motori e non so tradurre "head gasket", ma è per dire che  Torcina è spacciata.
Del resto, era venerdì 13, che pretendete? :)

17 Ottobre 2017, ore 8.00

Sono senza macchina, piove e ci sono 12°C perchè qui la primavera va e viene. 
Sto andando dal meccanico per recuperare tutto quello che c'è di mio dentro Torcina. Documenti, ombrelli vecchi, maglioni, tutte quelle cose che abitualmente lascio in macchina. Arranco per la strada avvolta in un impermeabile col cappuccio. 
Il mio problema è che sono schiava dei ricordi. L'unica cosa che vorrei poter prendere da Torcina e portare via con me sono le canzoni cantate a squarciagola andando al lavoro, i momenti di auto-coscienza ad alta voce di cui lei era la sola testimone, l'ebbrezza di avere una macchina mia e di imparare a guidarci sopra. Invece devo limitarmi a raccogliere gli oggetti, il contratto di vendita nel vano porta oggetti, un maglione sul sedile posteriore, due cappelli di paglia. 
Ho finito. Cerco di allungare il più possibile quei momenti, le scatto una foto col cellulare, faccio una carezza al cofano.
- Era la mia prima macchina - spiego al meccanico, che mi guarda perplesso.
Addio Torcina, grazie di tutto.

17 Ottobre 2017, ore 11

Ora immaginate di esservi laureati con lode, che ne so, in Letteratura. Vi trasferite in un altro continente dove la vostra laurea non è riconosciuta. Non potete insegnare al liceo, ma vi danno la possibilità di insegnare l'alfabeto all'asilo. Il lavoro è frustrante e demotivante, ma bisogna pur mangiare.
Poi un giorno traslocate a 300 km da dove abitate e trovate un altro lavoro. Lo stesso che state già facendo, cioè insegnare l'alfabeto, ma c'è una novità. 
Nel vostro attuale posto di lavoro non vi hanno richiesto nessuna qualifica, però in effetti per insegnare l'alfabeto all'asilo c'è un piccolo corso di un anno. La manager del posto dove lavorate attualmente non richiede che voi abbiate questo diplomino, in quanto la vostra laurea, pur non riconosciuta, è considerata una qualifica superiore e quindi più che sufficiente.

Il nuovo manager la pensa diversamente. Cioè, potete lavorare senza diplomino, ma se non lo otterrete il vostro stipendio resterà bloccato al primo livello, non importa l'esperienza. 
Allora urge avere il diplomino. La vostra attuale manager vi dice di non preoccuparvi, di portare i documenti comprovanti la laurea presso l'istituzione che fa il corso sull'alfabeto, per chiedere una "recognition of prior learning". 
In pratica si tratta di far vedere gli esami che avete dato e chiedere se c'è la possibilità non dico di non fare il corso, ma di ottenere il riconoscimento di alcune parti.

Stamattina sono andata al TAFE, l'istituzione che si occupa del corso sull'alfabeto.
Immaginate il seguente dialogo.

- Buongiorno, le cose stanno così e così, questi sono tutti i documenti comprovanti la mia laurea, come funziona, posso farmi riconoscere qualcosa?
- Eh, non saprei. Mi faccia vedere che esami ha dato... storia della letteratura...Epistemologia... Critica comparata... filosofia della scrittura.. eh, non so.
- Come, non sa? 
- Eh, non so. Lei è laureata in Letteratura, ma io come faccio a sapere che lei sa l'alfabeto? è quello che occorre insegnare...
- Sì..ma io ho una laurea in letteratura.. cioè, ovvio che so l'alfabeto, no? 
- Eh, ma qui non c'è scritto. Manzoni, Leopardi... ma la lettera N dov'è? e la P l'ha fatta? Sa cosa viene dopo la Q?
- Senta, ma io faccio questo lavoro, questo per cui voi fate il corso, da due anni e mezzo!!
- Eh, ma magari lo stesso l'alfabeto non lo sa...

Ovviamente io mi occupo di tutt'altro, non sono laureata in Letteratura, era per fare un esempio.
La tizia comunque mi ha detto di aver spedito tutti i miei documenti nel capoluogo regionale, e lì decideranno se posso saltare almeno una parte del corso. Chissà quando e se me lo faranno sapere.
Mi immagino una cosa di questo tipo:

Gentile signora, siamo davvero contenti di aver ricevuto la trascrizione dei suoi esami. Sfortunatamente è primavera e il caminetto è spento, altrimenti ne avremmo già disposto in modo appropriato. Oh, la laurea era con lode? E' ECCEZIONALE!!! allora useremo la copia del papiro di laurea al posto della carta igienica, la prossima volta che ne avremo bisogno.
In ogni caso il corso lo deve fare per intero.
Cordiali saluti

Sono tornata a casa sotto alla pioggia, con la sensazione di avere una balena attaccata all'impermeabile.
Se invece di farmi un mazzo così con l'università (dieci anni in totale, contando che ho frequentato tre diversi corsi di laurea) avessi fatto qualcos'altro, tipo un viaggio intorno al mondo, non sarebbe stato meglio? ne avrei guadagnato in termini di esperienza di vita, probabilmente avrei visto posti interessanti e conosciuto gente nuova. In dieci anni, sai quanto avrei potuto viaggiare?
E ora mi sentirei molto più leggera. 

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